lunedì 6 novembre 2017

Le peripezie della mamma alla mUoda


Sei mamma? Hai uno stile di vita che ti richiede più di un’occasione d’uso?

Ecco, a un certo punto scoprirai che quell’armadio minimal, quell’armadio capsula di 33 pezzi per 3 mesi che ti sei studiata con attenzioneha un difetto: è soggetto ad usura!

 

Ragazze, una moria. Scarpe rotte e logorate dall’inizio 2017: 6. Sono rimasti solo quei tacchi pressochè inutili, e le scarpe comprate solo per quella determinata camicia e basta!

Pantaloni eliminati: 3. Uno passato a miglior vita perché due taglie troppo grande (l’allattamento prolungato fa miracoli, e anche un po’ SCARNIFICA), uno per macchie indelebili, uno (il mio amatissimo jeans regular) strappato.
Borsa nera: la cerniera non chiude più, la fodera strappata e rammendata in più punti...

Spazzola: ad ogni colpo di spazzola, partono via tre dentini.

Giubbetto mezza stagione: ha le cuciture così lise che si intravede l’imbottitura sotto.

 

…anche rendendomi conto che in passato avevo troppa, troppa roba, e non volendo più ricadere in certi estremi,  per qualcosa si rende necessaria la sostituzione. Almeno mi servono due paia di scarpe basse per affrontare l’inverno e un jeans.

Mi metto alla ricerca e, senza scherzi, ho dovuto girare 6 posti per trovare le scarpe e 3 posti per trovare i jeans.

O scarpe tamarrissime e piene di borchie…o tacchi impossibili…o forme inabbinabili…ma dico, un normalissimo paio di ballerine con 2 cm di tacco? Un polacchino nero con le stringhette? È così terribile?...Sono demodè? Ma chi se ne frega! Non posso girare con le scarpe nel sacchetto per cambiare scarpe quando vado a prendere mia figlia al parco dopo l’ufficio…e non posso fare 3 km al giorno coi tacchi.


Per non parlare dei jeans: è stato impossibile trovare un paio di jeans NON skinny. E diciamocelo: se non sei Philippa Lagerbach, gli skinny ti fanno sembrare un cotechino! Ma poi: il modello? Una cosa liscia, ossia: senza strappi, senza borchie, senza brillantini a formare fantasie floreali gipsy, ad una lunghezza che copra l’osso della caviglia….non è stato possibile trovarla. Alla fine ho dovuto accontentarmi di un paio con poche ‘graffiature’, skinny, che arrivano almeno alla caviglia. Abbinerò i polacchini che tanto ho faticato a trovare, e amen.


Il giubbino non ho avuto cuore di rottamarlo. Fino a fine novembre lo tengo con me,… poi si vedrà. Spero che – avendo sistemato il ripostiglio dei cappotti – la prenda per una SPA, si senta rigenerato ed esca a primavera più bello di quando lo riporrò.

 

…sei uno stilista? Cerchi un’idea marketing? CHIAMAMI. Ho l’idea business per te: il guardaroba della trentottenne normale.

Quella che non ha più 35 anni (e magari si sente passatella lo skinny jeans sberluscente e la minigonna microscopica, ma troppo giovane per il kilt al ginocchio di Jessica Fletcher). Quella che corre da mane a sera: dietro ai figli, dietro ai gatti, dietro al bus o al treno, dietro a quella serranda della Coop che si sta abbassando…Quella che nonostante tutto vorrebbe evitare di sembrare una profuga scappata da stazione Centrale e di far scappare il marito, e vorrebbe mantenere un aspetto carino.

A NOI NON PENSA NESSUNO, NON SIAMO IL TARGET DI NESSUNO! PENSATECI!!!

1 commento:

  1. io ho solo polacchini. Nero, grigio, marrone, beige, ghiaccio. Quelli nero e griglio li ho comprati con uno dei primi stipendi in saldo, vale a dire la bellezza di 16 anni fa. Hanno fatto tre traslochi e non gli passa un giorno. Devo dire però che li uso poco perché 350 giorni l'anno sono con le scarpe da ginnastica :(

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